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Come prima o … mai più come prima? Inutile illudersi dai, siamo seri. Il boom economico degli anni cinquanta? Una fase irripetibile. La casetta e l’auto di proprietà, il risparmio, il posto fisso? Se ancora esistono, non sarà per sempre. Il portafoglio ordini di sei mesi, le scorte che si rivalutano grazie all’inflazione, e la fabbrichetta “bellasolidaepersempre”? Non scherziamo per favore!

E per fortuna  non è andato tutto in malora, sennò neppure noi staremmo scrivendo su un bellissimo notebook di Steve Jobs, che se non ci fossero stati quelli come lui, avremmo ancora l’IBM 34 che costava come un appartamento e costringeva le aziende a subire il ricatto del costruttore; che se tutto andava bene, teneva in memoria la contabilità di tre esercizi e solo mezzo magazzino, perché distinguere i metri dai chili e moltiplicare per le lire, per un accrocchio gigantesco, rumoroso e abituato a ragionare in dollari, era impossibile, oltre che frustrante.

Il fatto è che se oggi è più facile essere visibili, siamo poi anche costretti a distinguerci. E a non sbagliare, che se sbagli, paffete, il cliente incazzato ti stronca sul web, quello mica tanto soddisfatto si allinea / conferma e tu chiedi intercessione / collaborazione a una società di comunicazione, che per la modica cifra di, ti ripristinerà la fedina penale in modo che ritorni su livelli accettabili, magari previo sputtanamento del censore.
La soluzione esiste, ovvio che si. Se è vero come è vero che da consumatori cerchiamo l’eccellenza, cioè ci aspettiamo che il prodotto servizio che ci serve risponda al 100% alle nostre aspettative, dobbiamo fare in modo che anche quello che proponiamo ai nostri clienti sia il migliore. Quantomeno abbia caratteristiche per cui si differenzi dalla concorrenza.

Alla fine, ci sarà costato molto meno cambiare che insistere adottando prodotti, modelli organizzativi, sistemi di vendita e/o soluzioni in genere, che se appena appena fossimo obiettivi, dovremmo considerare già superati da anni, magari da decenni.

Per sapere se le cose stiano così, provate un po’ a paragonare il numero di referenze a catalogo di oggi con quelle di ieri. E il fatturato medio per cliente. Se le prime si sono moltiplicate, mentre il secondo è diminuito, cosa significa???
E vi preghiamo, non fatevi ingannare dalla fedeltà del vecchio miglior cliente, che sta invecchiando più velocemente e peggio di voi. Quindi chiamate l’Amsa, sostituite l’IBM 36 e selezionate un “superstralussuosissimo” PC 2027 cabrio, con cerchi in lega e turbocompressore che faccia invidia a tutti, due stampanti tre DDD e qualche droide che svolazzando vi permetta di sapere sempre come si stiano comportando i clienti che vi interessano e i concorrenti che vi infastidiscono.

Se non c’è la facciamo a fare tutto??? Behhhh, peccato! Ma stare fermi è comunque vietato, quindi vediamo di definire al più presto quali cambiamenti siano prioritari, e diamoci da fare per realizzarli. Subito però!!! Repetita iuvant!
E, se volete un ultimo consiglio, tra una settimana, riaprite questa mail e chiedetevi a che punto siete!