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Internazionalizzazione delle imprese

By 19 Gennaio 2021Maggio 11th, 2021Blog

L’internazionalizzazione è un fenomeno di natura composita, che non si riduce alla sfera degli scambi e delle transazioni economiche, ma che abbraccia gli ambiti della politica, della società, della cultura.

Nonostante l’attenzione degli studiosi e soprattutto dei media si sia impennata in epoca relativamente recente, i processi di internazionalizzazione delle imprese toccano una tematica al contempo antica ed attuale.

Antica, perché con l’avvio di questi processi – che risalgono ad epoche ben anteriori a quella della rivoluzione industriale, e che si realizzano per molto tempo in ottica prevalentemente mercantile – prendono forma gli stessi sistemi economici capitalistici moderni, che si sviluppano attorno a flussi di merci e di capitali capaci di attraversare anche il più impermeabile confine nazionale.

Attuale, perché questi processi – che proseguono oggi inesorabili e con dimensioni crescenti (come vedremo più avanti) – si sono di recente trasformati in un motore estremamente potente di integrazione e al contempo di cambiamento della nostra Società, alimentando quel fenomeno pervasivo che molti hanno definito “globalizzazione”.

INDICE
1. Internazionalizzazione delle imprese: significato
2. Internazionalizzazione delle imprese: motivazioni e perchè è necessaria
3. Gli strumenti per internazionalizzare: il piano estero
4. Gli strumenti per internazionalizzare: la Swot Analysis
5. Gli strumenti per internazionalizzare: Data-Driven Decision Making
6. La qualità dei dati
7. L’importanza delle KPI e i rischi nell’internalizzazione d’impresa
8. Conclusioni

 

 

Internazionalizzazione delle imprese: significato

Possiamo definire la cosiddetta “internazionalizzazione delle imprese” quel processo che le permette di aprirsi ai mercati fuori confine.

Tutto ciò è vero, ma occorre capire che nell’ambito di questo processo si stanno affermando dei nuovi paradigmi, che superano la classica opposizione export/investimenti diretti, per ispirarsi a nuovi criteri, come le recenti logiche del global sourcing, dell’impresa virtuale e della ricerca di vantaggi localizzativi e di competenze distintive su scala globale.

Nel loro complesso, questi nuovi paradigmi stanno allargando il campo delle possibili modalità, motivazioni e strategie delle imprese internazionalizzate, al punto da relativizzare qualsiasi ipotesi di una “one best way” per i percorsi di internazionalizzazione delle imprese.

Cerchiamo ora di descrivere questi modelli di internazionalizzazione e di svolgere su di essi alcune riflessioni.

Un’attenzione particolare la dedichiamo ai peculiari modelli di internazionalizzazione adottati dalle imprese italiane ed alla valutazione delle implicazioni dei processi di globalizzazione sul sistema dei distretti e delle PMI.

 

 

Internazionalizzazione delle imprese: motivazioni e perchè è necessaria

Nei mercati dei beni, l’internazionalizzazione è sempre più una necessità anche per una PMI italiana, non solo perchè il mercato nazionale continuerà ancora per molti anni a risultare debole, ma soprattutto per controbilanciare l’insorgere dei maggiori rischi con l’accesso a un mondo di maggiori opportunità.

Una PMI può affrontare questa sfida seguendo queste due direttrici:

– condividere la sfida con altre imprese, nella forma di accordi, partnership o reti di impresa;

– acquisire gli strumenti e i processi più utili per risultare vincente.

 

 

Gli strumenti per internazionalizzare

Piano Estero

Poichè una PMI ha competenze limitate, ha la convenienza di attivare professionisti esterni alla propria organizzazione per svolgere quelle attività che richiedono competenze specialistiche. I professionisti che vengono coinvolti anche solo in questi aspetti burocratici possono svolgere molto meglio il loro lavoro se hanno una chiara idea del percorso seguito dall’impresa. Un Piano Estero serve anche a trasferire questa conoscenza ai vari professionisti a vario titolo coinvolti.

 

 

SWOT Analysis

La SWOT analysis è uno strumento di pianificazione strategica che impone di considerare in modo congiunto le seguenti quattro aree di analisi:

– punti di forza della PMI;
– punti di debolezza della PMI;
– opportunità associate ai diversi mercati esteri;
– minacce e rischi impliciti nelle diverse opzioni.

Le quattro direttrici devono essere considerate congiuntamente perchè le opportunità oggettive di un mercato potrebbero “svanire” se l’impresa non ha le risorse e le competenze necessarie per poterle sfruttare.

Allo stesso tempo, una scelta potrebbe risultare “pericolosa” se motivata solo dalle opportunità, senza tenere conto che eventuali punti di debolezza dell’impresa potrebbero amplificare gli effetti negativi delle minacce e dei rischi ad essa associati.

Solo uno sviluppo e una presentazione di queste quattro analisi in maniera integrata possono evitare che non siano sottovalutate le interelazioni esistenti tra loro.

 

 

Data-Driven Decision Making

Esistono molte analisi teoriche ed empiriche che sottolineano l’importanza delle modalità con cui vengono prese le decisioni strategiche di un’impresa. Tutte concorrono nel segnalare l’importanza di coinvolgere nel processo decisionale tutti coloro che nell’ambito dell’organizzazione hanno conoscenze utili a valutare i possibili risultati delle diverse decisioni.

Spesso però una PMI non dispone nella sua organizzazione di persone con le conoscenze necessarie, in parte perchè le persone effettivamente portatrici di conoscenza sono spesso poche, in parte perchè l’area delle possibili conoscenze necessarie è molto ampia. In questo caso è importante supplire alla mancanza di conoscenza con informazioni ricavate da dati numerici. Naturalmente, in questo caso, i benefici sono proporzionali alla qualità dei dati utilizzati.

 

 

La qualità dei dati

Certamente la qualità di un dato dipende dalla maggiore o minore corrispondenza al fatto a cui è riferito. Se il fatto rilevante è la dimensione di un mercato, il dato è tanto migliore quanto esso si avvicina alla vera dimensione del mercato. Ma un dato è tanto migliore anche in relazione alla sua funzionalità rispetto al processo decisionale in cui è utilizzato. Infine, la qualità non può essere scollegata dai costi necessari al suo ottenimento. Questo porta a valutare il rapporto costi-benefici piuttosto che la qualità in senso assoluto.

L’obiettivo di aumentare la qualità del dato riducendo contemporaneamente i suoi costi di produzione è la cifra che caratterizza il Sistema Informativo Ulisse, specificatamente disegnato per supportare i processi decisionali nell’ambito dei percorsi di internazionalizzazione e che alimenta la piattaforma ExportPlanning.

I costi sono ridotti attraverso l’utilizzo di:
– open data di fonte istituzionale;
– tecnologie informatiche e modalità efficienti di organizzazione delle strutture dati, per ridurre al minimo i costi di elaborazione e rappresentazione dei dati.
– fase di Controllo

 

 

L’importanza delle KPI e i rischi nell’internazionalizzazione d’impresa

L’internazionalizzazione di un’impresa è un processo molto complesso, i cui risultati devono essere periodicamente oggetto di giudizio critico. È probabile che le decisioni non siano, fin da subito, ottimali, richiedendo dei successivi adattamenti e miglioramenti.

La fase di controllo assume, quindi, un ruolo fondamentale quale momento di verifica e di adattamento delle decisioni prese.

A questo fine devono essere ben chiari i KPI (Key-Performance-Indicator) da utilizzare in fase di valutazione. A loro volta i KPI scelti devono in qualche modo considerare anche il contesto esterno in cui sta avvenendo il processo di internazionalizzazione dell’impresa, in modo da evitare di interpretare come frutto di scelte ottimali risultati che derivano da una situazione esterna particolarmente favorevole o, viceversa, come scelte sbagliate quelle i cui risultati riflettono solo una congiuntura economica decisamente negativa.

Solo la possibilità di valutare i propri risultati, distinguendo tra effetti dell’ambiente esterno e effetti delle proprie scelte, può consentire di individuare le modifiche necessarie al percorso avviato, arrivando a definire progressivamente il processo ottimale di internazionalizzazione dell’impresa.

 

 

Conclusioni

Valutare la fattibilità di internazionalizzazione di un’azienda può portare benefici importanti.

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