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Equity swap [Guida]: definizione, vantaggi, il debt swap e le applicazioni possibili

By 29 Ottobre 2020Maggio 11th, 2021Blog

L’equity swap (o “swap di azioni”) è un negozio giuridico con il quale due parti si scambiano, a determinate scadenze, flussi di cassa calcolati dalla differenza tra un tasso di interesse, solitamente variabile. Tale tasso viene calcolato su un nozionale di riferimento e la performance di un titolo o di un indice azionario.

Il termine inglese “swap”, non a caso, in italiano significa “scambiare qualcosa con qualcos’altro”.

equity swap

Nella fattispecie negli equity swap agreement, i flussi di cassa sono fondati su un importo nozionale predeterminato. Tuttavia, a differenza degli swap su valute, gli swap su azioni non contengono lo scambio di importi di capitale e lo scambio dei flussi di cassa avviene generalmente a date fisse.

I contratti di equity swap offrono un elevato grado di flessibilità; possono essere personalizzati in base alle esigenze delle parti che partecipano al contratto di scambio. In sostanza, gli swap azionari forniscono un’esposizione sintetica alle azioni.

INDICE:
1. In quali casi vengono usati gli equity swap?
2. Esempi di equity swap
3. Quali sono i reali vantaggi di un equity swap agreement?
4. Il debt for equity swap
5. Conclusioni

 

 

In quali casi vengono usati gli equity swap?

Lo strumento giuridico dell’equity swap è generalmente utilizzato per scongiurare:

– costi di transazione;
– imposte sui dividendi a livello locale;
– contenimento sulla leva finanziaria.

 

 

Esempi di equity swap

Per comprendere meglio i vari aspetti di uno scambio azionario proviamo a fare un esempio.

Due controparti, Alfa e Beta, decidono di stipulare un equity swap agreement con il quale, a scadenza semestrale, Alfa riconosce a Beta il tasso variabile su 100.000 € e Beta versa ad Alfa la performance dell’indice Ftse Mib sullo stesso capitale.

Se ipotizziamo che dopo 6 mesi il tasso variabile si attesti al 5% e l’indice azionario fosse cresciuto dell’2%, Alfa pagherebbe a Beta la somma di (5%-2%) x 100.000 = 3.000 €.

Se nei successivi 6 mesi il Ftse Mib aumentasse del 10% e il tasso variabile fosse rimasto al 5%, sarebbe Beta a versare a Alfa (10%-5%) x 100.000 = 5.000 €.

Questo esempio è utile a far capire come la principale caratteristica di un equity swap agreement è la loro natura multiperiodale.

Nella prassi infatti, i derivati sono regolati da contratti alla data di scadenza (data di regolamento), in uno swap la verifica tra le condizioni fissate inizialmente e le condizioni di mercato avviene in più di un’occasione (da qui il termine “multiperiodale”).

 

 

Quali sono i reali vantaggi nell’utilizzare un equity swap agreement?

Precisiamo subito: gli swap azionari sono utilizzati per ottenere un’esposizione ad azioni o indici azionari senza possedere effettivamente le azioni.

E’ il caso di un investitore che ha un impiego in obbligazioni e può stipulare uno swap azionario per trarre vantaggio temporaneo dal movimento del mercato senza liquidare il suo portafoglio obbligazionario e investire i proventi delle obbligazioni in azioni o fondi indicizzati.

Un vantaggio decisamente importante è la possibilità di ridurre o evitare del tutto i costi di transazione. L’investitore potrebbe infatti evitare i costi di transazione del commercio di azioni stipulando uno swap azionario e acquisendo esposizione attraverso gli indici azionari.

Evitare di esporsi al rischio azionario

Gli equity swap pricing possono inoltre essere utilizzati per coprire l’esposizione al rischio azionario e di conseguenza rinunciare a rendimenti negativi a breve termine delle azioni, senza distorcere il possesso delle azioni stesse.

Durante il periodo di rendimento azionario negativo, un investitore può rinunciare ai rendimenti negativi e guadagnare anche un rendimento positivo dall’altra parte dello swap.

Più titoli a disposizione

Un ulteriore vantaggio è che gli swap su azioni possono consentire agli investitori di esporsi su una gamma più ampia di titoli rispetto a quella generalmente non disponibile per un investitore.

Ad esempio, stipulando uno swap azionario, un investitore può acquisire esposizione a azioni o indici azionari esteri senza investire effettivamente nel paese d’oltremare e può evitare molteplici procedure e restrizioni legali.

 

 

Il debt for equity swap

Un ulteriore distinzione da fare rispetto ai contratti di equity swap, riguarda il debt for equity swap.

Attraverso questo strumento un determinato ammontare di debito di una società in crisi viene rimborsato attraverso l’offerta di azioni di nuova emissione.

Il debt for equity swap è uno strumento che ha conosciuto una significativa tendenza a diffondersi durante la crisi finanziaria del 2008.

Le motivazioni? Alcuni aspetti intrinsechi all’operazione, sia dal lato dell’impresa oggetto dello swap che dei creditori dell’azienda stessa, sebbene si tratti di vantaggi asimmetrici tra le parti.

Andiamo a vedere quali sono tali aspetti.

Debt for equity swap: vantaggi e svantaggi

Partiamo dai vantaggi.

Per l’impresa in crisi si tratta, infatti, di un metodo sorprendentemente efficace di rafforzamento della propria struttura finanziaria.

Perchè? La struttura finanziaria vede sostituirsi agli obblighi rigidi a servizio del debito i cash-flow in uscita più elastici (e soprattutto legati allo stato di salute dell’azienda) nei confronti delle partecipazioni azionarie.

L’entità di tale rafforzamento ovviamente dipenderà:

– in prima istanza, dalla struttura delle passività aziendali antecedenti all’operazione, quindi dall’entità e dalla natura del debito gravante sull’impresa

– in secondo luogo, dalla percentuale di esso convertito in equity e il conseguente write-off sul suo valore nominale.

Dal punto di vista dei creditori si tratta, invece, di uno strumento vantaggioso, se si pensa che evita (in una prospettiva di continuità aziendale) farraginose e spesso inconcludenti procedure giudiziali. E’ al tempo stesso svantaggioso, dal momento che ne aumenta la posizione di rischio e ne cambia oltretutto la sua natura rendendolo spesso drasticamente diverso rispetto a quello cui, in particolar modo una banca, è specializzata a gestire.

Chi può beneficiare del debt equity swap

Tra le società che generalmente beneficiano di un debt equity swap rientrano le società con una solida attività di base, che probabilmente tornerà a trarre profitto una volta che il peso del debito sarà alleviato ma anche quelle aziende che operano in mercati fermi e che possono beneficare in questo modo di un momento di un respiro per consentire al mercato di tornare alla normalità.

La fattispecie del debt for equity swap assume rilevanza anche in ambito concorsuale: invero, l’assunzione da parte delle banche creditrici della società in crisi di partecipazioni nel capitale della stessa, con lo scambio di debito (della società) con azioni.

Tale fenomeno è abbastanza frequente nei piani di ristrutturazione finanziaria proposti dagli advisor.

L’accettazione da parte dei creditori di azioni in cambio del debito, costituisce inoltre un segnale di fiducia che contribuisce ad agevolare il percorso di risanamento dell’impresa.

 

 

Conclusioni

In definitiva, effettuare un contratto derivato “Equity Swap”, può convenire o meno: difficile stabilirlo a priori.
Spesso si sostiene che può essere fatto per fini speculativi, ma, essendo dei contratti “non standard”, non è così scontato.

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