fbpx

Fiat: “Fail It Again Toni”, ovvero: “sbaglia ancora Toni”, come la definiscono gli anglosassoni che non comprano Fiat ma VW, Bmw Land Rover e Jaguar. In effetti FIAT negli ultimi cinquant’anni si è fagocitata la Lancia, L’Alfa Romeo, l’Autobianchi, e l’Innocenti e si accinge a farsi digerire da Chrysler, acquisita grazie alle ‘amichevoli’ relazioni di Marchionne con quel “fantastico Presidente” che è Obama. La Ferrari non è morta perché le Ferrari piacevano all’avvocato (e agli italiani) che ha sempre speso molto per i suoi hobby.

E adesso? Dopo aver applicato la strategia della Matrioska a seguito della quale, incredibilmente, le acquisizioni non erano destinate ad “allargare il perimetro”, cioè non avevano effetti su fatturato e risultati, alla ‘governance’ abbiamo Montezemolo, J. Elkann e Marchionne. Le tre scimmiette che “io non parlo, io non sento, io non vedo”. Loro però, oltre a non parlare, vedere e sentire, non investono, non decidono e non ricordano, in attesa di qualche contributo che, al solito, non produrrà alcun beneficio se non quello di dilatare l’agonia.

Ma i nostri si sentono, centrali, capaci, meritevoli e, soprattutto, appartenenti al “salotto buono”, per cui scevri da qualsiasi colpa; “è colpa del mercato”. Vero, quando le cose non vanno bene ed è necessario crederci è colpa del mercato. Se vanno bene invece è merito loro, non dei contributi, della cassa integrazione, delle acquisizioni fatte a costo zero. Marchionne sostiene che all’estero si lavora meglio? Benissimo, si trasferisca pure. I francesi, quando Arnauld di Lvmh (Louis Vuitton, Dior eccetera, nono uomo più ricco sul pianeta) ha deciso di trasferire la residenza in Belgio a seguito dell’elezione di Hollande, gli hanno risposto: “Vattene pure, coglione!”. E Arnauld negli ultimi anni ha intrapreso e creato valore.

Perché non proponiamo ai francesi uno scambio? Noi gli mandiamo le tre scimmiette, e loro ci cedono il re del lusso, che in Italia, oltretutto, si troverebbe in ottima compagnia.