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Sette milioni! È il numero di ingegneri che escono dalle università cinesi ogni anno. Dalle nostre università escono un totale di 300.000 laureati, di sicuro più preparati, ma meno ambiziosi perché un terzo di essi sperano in un impiego nel settore pubblico.

Ma la Cina può contare, anche sulle capacità di investimento della sua economia e su un mercato che non ha paragoni per dimensioni e propensione al consumo. Dateci retta, coloro che pensano che l’economia di oggi sia come quella di tre anni fa, sono degli sprovveduti, per non dire di peggio. Se vi dicono per esempio che la qualità cinese fa schifo, rispondete che la Lenovo (ex IBM) produce i migliori computer sul pianeta ed è leader di mercato grazie agli investimenti in ricerca (i famosi ingegneri) e ad un modello di marketing atipico rispetto a tutti i player concorrenti. Queste esperienze devono incidere sul nostro modo di fare impresa, ci mancherebbe, perché le aziende e i mercati di domani saranno ancora più moderni di quanto non lo siano già oggi.

E, per favore, evitiamo di fare gli struzzi o i superiori, ambarabacciccicoccò. Il fatto che gli italiani siano i migliori nell’abbigliamento, nel design e in alcune nicchie del settore alimentare, non potrà essere per sempre. Negli anni ’70-80 Alfa era meglio di BMW e Toyota, poi i tedeschi si sono inventati le auto che non si arrugginivano e i giapponesi le automobili brutte che non si rompevano mai e che potevano essere vendute nel mondo intero, cioè anche dove noi europei non eravamo capaci di andare. Se sono state salvate Volkswagen, Chrysler e Jaguar è perché qualcuno ci ha creduto, ha deciso, investito e agito. Soprattutto deciso e agito.

Al contrario, se chiediamo a un piccolo imprenditore come sia andato il 2015, nei due terzi dei casi ci sentiremo rispondere: “…non bene…”. Se gli chiederemo che cosa preveda per il 2016, ci risponderà: “…non saprei…”, se infine ci informeremo su quali decisioni stia prendendo perché il 2016 sia migliore del 2015, ci guarderà come se fossimo marziani, probabilmente con l’aria rassegnata, gli occhi pesti e la camicia fuori dai pantaloni; che se anche gli dovessero capitare occasioni più o meno fortuite per confrontarsi e/o migliorare, statene certi, se le farà scappare.

Peggio per lui!!!

Ma peggio anche per noi, che lavoriamo per pagare la cassa integrazione dei suoi dipendenti, così come l’abbiamo pagata per i dipendenti Alfa, poi per quelli Olivetti e Alitalia e ancora la pagheremo per tutti i dipendenti di coloro che aspettano che la crisi finisca, quelli che credono che essere Jurassici sia elegante, e non si evolvono, così non sbagliano. Siate curiosi e aperti al cambiamento! E semmai non riusciste ad esserlo, identificate dentro o fuori dalla vostra organizzazione coloro che lo siano, sentiteli e accogliete le loro proposte. Non è solo nel vostro e nel loro interesse, ma anche nel nostro, perché se è più moderna l’economia, è migliore la nazione.