Se abbiamo una radio ricetrasmittente, per essere in regola dobbiamo avere il permesso. Che non è un attestato di capacità, ma un inutile tesserino e, per ottenerlo, dobbiamo passare dal comune, dai vigili del fuoco, alle poste, al catasto, al ministero delle pari opportunità e al Cral. Ma se, una volta ottenuto il patentino, la foto non sarà come Dio comanda, rischieremo che i Carabbbinieri, consultandosi con la Digos, ci elevino una sanzione da un milione di euro per appartenenza a banda armata. Per fortuna potremo sempre fare ricorso e sperare che, entro otto anni, un giudice magnanimo ci dia ragione. Le cose non stanno così, ma poco ci manca.
E se dovessimo assumere uno straniero poco avvezzo alla nostra complicazione, ricordiamoci che dovremo spiegargli perché il suo compenso mensile, per effetto delle regole contenute nel CCNL, di trattenute Inps, Inail, Elba (che non è l’isola), enti bilaterali, addizionali varie ed il contributo straordinario alla bocciofila di Garbagnate Monastero, più le imposte, non sarà un dodicesimo del netto ma molto, molto meno, circa la metà. Per calcolare le sue spettanze mensili incaricheremo un consulente che probabilmente neanche il miglior ingegnere della Nasa è altrettanto preparato, considerato quanto ci costerà. E se succedesse qualcosa, per cui si incorresse in un contenzioso, il datore di lavoro, definizione terribile che indica chi si avvale della collaborazione professionale di terzi, sarebbe colpevole a prescindere, cioè troverà un giudice che, questa volta entro tempi rapidissimi e senza appello, lo condannerà a pagare, pentirsi, scusarsi, pregare, espiare ed espatriare, perché egli ha peccato in parole, opere ed omissioni.
E se volessimo costituire una società? beh, tanto per cominciare dovremmo dimostrare che non siamo mafiosi, che non abbiamo votato Craxi o Grillo e che l’amministratore ha studiato ragioneria, altrimenti dovremo frequentare corsi di ravvedimento, salvamento, apnea, contabilità analitica e giurisprudenza. Tempo necessario per addivenire all’operatività? Sufficiente a dissuadere anche un bradipo. Ma, vista la situazione nella quale ci troviamo in Italia, qualcuno ha deciso di inventare il ministero della semplificazione, la qual cosa significa che per semplificare, siamo partiti col complicare, suscitando ilarità in tutto il pianeta, tant’è che tutti ridono degli italiani e pochissimi investono in Italia. Per cui noi, con il consueto pragmatismo ci chiediamo: ma sarà mai così difficile, per esempio, prevedere per le nuove assunzioni un minor prelievo Inps e Inail per qualche anno? Ci vorrà mai un genio per capire che un provvedimento di questo tipo, contrariamente ai mancati risultati della stupidissima legge Fornero, produrrebbe benefici sia sull’occupazione che sugli incassi della previdenza? Ma già, i nostri ragionano per massimi sistemi, così noi non capiamo e a loro non tocca fare e disfare, cioè lavorare, che costa fatica.
P.s. va bene impiegare i canonici dieci anni per giudicare il comandante Schettino, che neanche i processi di santificazione durano altrettanto, ma almeno la nave, saremo capaci di rottamarla a breve o stiamo aspettando l’intercessione di Papa Francesco, ora pro nobis?